Nel panorama della telecomunicazione italiana c’è grande fermento, nel bene o nel male, tutti gli operatori stanno già da tempo affilando le armi e i portafogli per accaparrarsi le frequenze per il prossimo 5G, il vero futuro della tecnologia su cui si giocheranno davvero i destini di molte aziende del settore ma intanto fioccano accordi, piani strategici e partnership che sembravano improbabili proprio come quella tra Tiscali e Fastweb, due aziende importanti, non proprio dei colossi ma neanche esattamente formichine che stanno cercando di tirare acqua ai propri mulini.
L’accordo ufficializzato proprio in questi giorni da Swisscom, l’azienda svizzera che controlla Fastweb, permetterà alle due aziende di incamerare capitali: una per una completa ristrutturazione aziendale e per sfruttare al meglio la fibra ottica, l’altra per accaparrarsi frequenze per il 5G e la tecnologia utilizzata da Tiscali per il Wimax sfruttato anche da aziende come Linkem.
Un accordo chiuso per un totale di 198 milioni di euro ma gli altri operatori e gli stessi Agcom e Antitrust sono scesi sul piede di guerra perchè le frequenze 5G hanno un valore nettamente superiore, valore speso da loro per acquisire frequenze.
Mentre si attendono i risultati di un interrogazione parlamentare, dell’indagine antitrust e perfino del Mise: i due operatori chiuderanno a stretto giro un accordo che suona come un grande salvagente in un mare sempre più agitato e affollato!