Che la questione fatturazione a 28 giorni in qualche modo finisse per chiudersi comunque a favore degli operatori telefonici che per battere ulteriormente cassa adottarono il sistema di fatturare 13 volte l’anno invece delle solite 12, era piuttosto prevedibile e difatti cosi é stato grazie alla recente sentenza del TAR cui si sono rivolti i gestori accusati.
Il tutto risale per la precisione al 17 dicembre del 2017 quando l’Autorità per le comunicazioni decise di multare le quattro aziende interessate ovvero TIM, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb, coloro che si erano allineati nel fatturare a 28 giorni. La multa decisa fu di 1 milione e 600mila euro.
Tale cifra fu stabilita in base alla nuova legge sulla Concorrenza entrata in vigore il 29 agosto del 2017 ma ora la decisione del TAR ha ribaltato la decisione che é tutta a favore degli operatori telefonici in quanto i fatti risalgono a prima dell’entrata in vigore della nuova legge sulla concorrenza.
Quindi la cifra che i gestori dovranno ora pagare é di 560mila euro e l’Autorità deve rispettare tale decisione del tribunale.
Il Tar, quindi, considera legittima una multa da 580 mila euro mentre non accetta il suo raddoppio a un milione 160 mila euro. E l’Autorità, che deve obbedire, riscrive l’importo che per le aziende sono solo spiccioli ma si spera che un tale comportamento non si verifichi mai più anche se ne rimangono molti altri scorretti che proseguono senza sosta.